IL PROGETTO
“L’iIllustrazione di un Racconto Popolare.” svolto d’intesa tra: - Servizio Spazi Etnoantropologici del Comune di Palermo, dirigente responsabile dott. Filippo Guttuso; - Liceo Artistico Statale Eustachio Catalano dirigente scolastico prof. Maurizio Cusumano, referente per l'alternanza scuola lavoro prof.ssa Lucia Corsaro. Tutor Formativo esterno dott.ssa Silvana Ranieri. Docente tutor interno prof.ssa Gaetana Cuccia. Studenti: Barone Matteo, Boccadutri Francesco, Calderone Giulia, Cassara’ Andrea, Cimino Ginevra, Danile Giorgio, Leto Giusy, Li Castri Erik Salvatore, Muraglia Chiara, Pace Federica, Rizzuto Alessandro, Sabatino Claudia, Stassi Michelangelo, Zenobi Luca. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO L’attività didattica e la condivisione di un percorso comune di crescita e di conoscenza si prefigura come un percorso per: -Sviluppare conoscenze e competenze tecniche nell’ambito della grafica e dell’illustrazione. -Far acquisire conoscenze specifiche nell’ambito della storia locale e delle tradizioni popolari. -Suscitare interesse per la lettura critica delle tradizioni popolari. -Acquisire la capacità di utilizzare le tecnologie multimediali per la comunicazione. -Acquisire la capacità di progettazione partendo da un’idea. -Implementare la padronanza di tecniche grafiche e pittoriche. -Favorire la partecipazione attiva degli studenti per la presa in carico, la cura e la valorizzazione dei beni artistici e monumentali. Gli studenti svolgeranno compiti differenziati in funzione delle capacità, delle attitudini, degli interessi maturati. Opereranno in gruppi di lavoro. Percorso formativo comune: formazione sulla sicurezza, attività formativa nell’ambito della storia delle tradizioni popolari. Percorso personalizzato: digitalizzazione di testi sul racconto popolare, progettazione delle illustrazioni, gestione del pordotto con l’uso delle Nuove Tecnologie. Al termine del percorso ogni allievo o gruppo dovrà presentare un proprio elaborato progettuale. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
-Comprendere messaggi di ogni genere e complessità, diversi nelle varie forme comunicative e comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. -Assumere comportamenti personali, sociali e civili corretti per la realizzazione di una società migliore in tutti i suoi aspetti. -Analizzare ed interpretare gli elementi utili all’identificazione a all’applicazione di efficaci soluzioni. -Lavorare in modo autonomo. -Collaborare attivamente in un gruppo di lavoro per portare a termine una consegna. -Utilizzare e trasferire le conoscenze teoriche e metodologiche più appropriate alle diverse situazioni di lavoro. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA
Informazione e formazione sulla Sicurezza (a cura della scuola). Conoscenza del Museo di Palazzo Tarallo e del suo patrimonio. Approfondimento su temi di carattere etnoantropologico e di storia locale. Progettazione dell’illustrazione del racconto. Digitalizzazione dei prodotti realizzati ed impaginazione. |
LA VECCHIA DELL'ACETO
Le vicende di avvelenatrici che usavano un intruglio velenoso sono comuni nei racconti popolari mescolandosi con storie di magia. Ne parlano il Marchese di Villabianca, Vincenzo Linares, Alessandro Ademollo, Salvatore Salomone Marino e Luigi Natoli. Due processi ad avvelenatrici e relative complici sono stati svolti e documentati nel 1652 a Roma e Palermo nel 1789. Altri documenti riportano l'esecuzione di una avvelenatrice avvenuta nel 1633. Pur con nomi diversi e in epoche diverse la storia si ripete con le stesse caratteristiche; una donna procura il veleno ad altre donne che vogliono sbarazzarsi dei mariti. In ogni caso la storia si conclude con un atto di giustizia: "auto da fè" con rogo o impiccagione, la fine delle maliarde è tragica, ed il popolo accorre in massa ad assistere al lugubre spettacolo.
La figura della vecchia dell'aceto è così presente nella cultura popolare che un busto di Anna Bonanno realizzata da Giovanni Matera è esposta al museo Pitrè.
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